Tappa a Bergamo, 6-7 Maggio 2011

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LaRaGaZzAdElLuNaPaRk
Image and video hosting by TinyPic Posted on 6/5/2011, 19:34




Ecco un' intervista rilasciata da Mich alla presentazione della tappa a Bergamo

«Una risata e passa tutto» - Hunziker presenta il nuovo show domani e sabato al Creberg


Ha compiuto i 34 anni da qualche mese, ma Michelle Hunziker ha poco da spartire con la maggior parte delle sue coetanee: mamma a 19 anni, moglie a 21 di Eros Ramazzotti, cui segue una separazione cannibalizzata dalla stampa. A 24 anni ottiene la grande visibilità professionale: conduce Zelig (su Italia Uno, in seconda serata) in coppia con Claudio Bisio, Scherzi a parte e, di lì a qualche anno, il Festivalbar e Striscia la notizia.
Michelle diventa la "più amata dagli italiani" degli anni zero: non sbaglia un colpo sul piccolo schermo, né a teatro (dopo aver frequentato il Mas inizia un sodalizio con la Compagnia della Rancia: Saverio Marconi la vuole prima nei panni di Maria, in Tutti insieme appassionatamente, poi in quelli di Sally, per Cabaret). La sua vita privata viene scandagliata, vive di alti e bassi più o meno pubblici, ma una cosa sembra non venire mai meno: il sorriso.
Croce e delizia di una donna nata senza il condotto lacrimale (le è stato ricostruito artificialmente), capace di scoppiare a ridere persino durante il parto. Questa propensione alla gioia, così come privati e coloriti aneddoti del suo vissuto, sono i mattoncini che costituiscono il nuovo spettacolo della svizzera più famosa d’Italia, Mi scappa da ridere, in programma domani e sabato al Creberg.
Prima del ritorno sul palcoscenico orobico, Michelle si racconta. A partire dal ruolo che più ama: quello di mamma. «Aurora è di natura molto gioiosa, come me, anche se sta attraversando un fase delicata della vita, l’adolescenza: quindi tende a vedere tutto buio, tragico. Ma basta che io faccia qualcosa di buffo per strapparle un sorriso: cerco di insegnarle che bisogna sempre vedere il lato positivo anche in ciò che ci fa star male. Ho ereditato la filosofia del bicchiere mezzo pieno da mio papà il quale, a sua volta, l’aveva appreso dal padre: il solo modo di esorcizzare quel che capita è vederlo come se fosse a nostro favore. Ho imparato a girarmi da sola le frittate, e così riesco sempre a ridere. Può sembrare assurdo che l’abbia fatto anche durante il parto, ma è andata realmente così; mi ero leggermente sollevata e ho visto il mio ginecologo ticinese che urlava: "Signora Hunziker, il ciuffetto nero è già fuori". E... mi è scappato da ridere: il diaframma aiuta tantissimo! Per quanto riguarda lo spettacolo, Aurora l’ha visto proprio nascere e crescere, ma soprattutto quando ha assistito alla prima mi ha detto: "Mamma, sono fiera di te". Mi sono sciolta in brodo di giuggiole, perché non è una che fa troppi complimenti. Ora sono al secondo round della tournée e, da ottobre, partirà il terzo. C’è stata una data anche a Lugano: il mio manager tedesco vorrebbe lo portassi anche là, nella mia lingua. Stiamo valutando... vediamo».


Cosa significa per una persona il cui privato è da una decade l’ossessione delle riviste rosa portare in scena parte del proprio vissuto, in uno spettacolo a tratti intimista?
«È stata una mia scelta. Dopo aver interpretato Sally e Maria ho pensato di voler dare qualcosa di mio al pubblico: di me come mamma, donna e personaggio. Racconto cose che la gente non conosce: nulla di troppo intimo, per carità. Semplicemente piccoli aneddoti poco noti, che mi va di condividere».

Sono poche le donne di spettacolo che hanno potuto portare a teatro un "one woman show".
«Io ammiro tutte le donne che hanno il coraggio di agire, di fare, di mettersi in gioco: su tutte la mia mitica Raffaella Carrà, la prima grande donna di spettacolo in Italia, ma anche Monica Vitti, colei che portò l’autoironia in televisione. Della mia generazione, invece, mi piace molto Paola Cortellesi».

In Mi scappa da ridere il mago Forest interpreta il tuo grillo parlante: nella vita di tutti i giorni esiste qualcuno che ti tira le orecchie e ti consiglia?
«Premetto che sono fortunata, perché sono circondata da persone che mi vogliono bene e alle quali voglio bene. Ma, su tutti, il mio grillo parlante è il mio manager, Franchino: per me è come un padre, mi dà molte dritte e mi tira anche le orecchie. Il motivo? Sono distratta, vivo con la testa fra le nuvole - forse perché sono un acquario - e dico sempre di sì a tutto. Il fatto è che sono di indole entusiasta perché amo il mio lavoro e la mia fondazione, quindi capita che non ponderi le cose. Mi sgrida se accetto proposte che, poi, non si riescono a fare. E non fa che ripetermi che l’anno è composto di 365 giorni».

Qualche settimana fa hai intervistato Mario Calabresi per Vanity Fair, documentandoti in maniera certosina. Lui l'ha definita la migliore intervista che gli abbiano fatto: mai stata tentata dal giornalismo, considerata anche l’amicizia con Enzo Biagi?
«No, perché l’ambiente del giornalismo è sacro e io rispetto il mestiere di ognuno. Da tanti anni ho il privilegio di essere madrina del premio "È giornalismo" (fondato nel 1995 da da Indro Montanelli, Enzo Biagi, Giorgio Bocca e Giancarlo Aneri, ndr) e ho accettato con gioia la proposta di Vanity Fair di intervistare Calabresi: amo conoscere e raccontare le storie delle persone. Ne è nata una bella conversazione di due ore e mezza. Chissà che i sette anni di Striscia la notizia non abbiano contribuito al risultato finale. Comunque mai dire mai: fra molti anni potrei mettermi a studiare seriamente e iscrivermi all’albo».

Nella medesima intervista hai fatto una dichiarazione bizzarra: dicevi di sentirti a casa solo quando sei su una mountain bike.
«Il fatto è che io, sulla bici, ho passato la mia infanzia: andavo e tornavo da scuola, facevo giri nei boschi vicino a casa tutto il pomeriggio, rientrando per una breve sosta soltanto all’ora di merenda. E amavo persino saltare: un po’ come Brumotti, il nostro inviato di Striscia. La verità è che, a Milano, la bici mi manca tantissimo: cerco di lenire questa distanza portandomela a Varigotti, la località ligure dove ho una casa».


Ti mancano mai i tempi in cui correvi per Bergamo con Colpo di fulmine e, soprattutto, è vero che per un periodo hai valutato di acquistare casa qui?
«Sì, ho valutato di vivere a Bergamo: è una città accogliente, bella, a dimensione d’uomo, che mi piace moltissimo. Però, per esigenze lavorative devo stare a Milano per non allontanarmi troppo dall’azienda per la quale lavoro e, al contempo, avere abbastanza tempo da dedicare alla mia vita di mamma. Ma anche in questo casa, vale il mai dire mai. Se ho nostalgia di Colpo di fulmine? No. È stata una bella esperienza, che mi ha permesso di conoscere l’Italia, ma eravamo sempre di corsa. Invece ora, con il mio spettacolo, mi fermo almeno un paio di giorni in ogni città e ho tempo per girarla e scoprirla».


FONTE: http://www.giornaledibergamo.com/spettacol...tutto-1618.html

CARINA L'INTERVISTA, CON DOMANDE DIVERSE DAL SOLITO... E POI NON SO PERCHE, MA HO LA SENSAZIONE CHE DI QUESTA TAPPA A BERGAMO AVREMO PIU' NEWS DI QUELLA DI TORINO... SPERIAMO SIA COSI...
 
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LaRaGaZzAdElLuNaPaRk
Image and video hosting by TinyPic Posted on 8/5/2011, 18:12




Mi scappa da ridere» al Creberg - Successo per Michelle Hunziker

Grande successo al Creberg per Michelle Hunziker con «Mi scappa da ridere». Alla prima di venerdì 6 maggio erano presenti 950 spettatori.

Lo spettacolo con la showgirl protagonista è a metà strada tra l'autobiografia e il varietà, la regia è di Giampiero Solari e partecipa virtualmente il Mago Forest. La Hunziker canta e balla, rievocando episodi della sua vita, tra cui anche la storia con Eros, trasfigurata in forma di fiaba e poi risolta in un monologo un po' lezioso. Anche se alcuni pezzi sono forse troppo sentenziosi, la showgirl svizzero-italiana trova un modo elegante e non troppo televisivo di porsi in teatro.

FONTE: www.ecodibergamo.it/stories/Cultura%20e%20Spettacoli/426027/
 
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